Collezione Gelasio Adamoli

Un giorno l’amico Sergio Adamoli telefonò a Mario per proporre di affidargli la collezione del padre, che per decenni aveva conservato con cura e che, con affetto, in famiglia chiamavano gli animaletti di Gelasio. Detto, fatto. Mario andò a Genova a ritirare diversi scatoloni. Passò i mesi successivi ad aprire sacchetti e confezioni, a catalogare ed a fotografare ogni singolo pezzo.

Gelasio Adamoli coltivò una particolare passione per l’arte figurativa, in modo particolare per il manufatto semplice. Raccolse per molti anni lavorazioni e statuette artigianali raffiguranti animali. Questa collezione di centinaia di riproduzioni in ceramica, legno, terracotta, o addirittura in cartoncino, non fu solo il risultato dei suoi viaggi, ma piuttosto un modo per stringere rapporti di amicizia con persone in Russia e in diversi paesi di Africa, Asia e Sud America. Molti esemplari della collezione sono di pregiata fattura, un raro artigianato primitivo, pressoché estinto. Gelasio Adamoli amava l’arte primitiva, in particolare le espressioni ingenue, impresse nelle statuette intagliate da artisti sconosciuti.

Nel 1957, durante una visita nel quartiere di Piazzale Adriatico a Genova, Gelasio Adamoli conobbe Mario Rossi. Anche Mario, giovanissimo, aveva da poco cominciato a raccogliere esemplari di animali per gli studi intrapresi presso il Museo di Storia Naturale di Genova e l’ex sindaco ne rimase colpito. Fu l’unico incontro tra i due, ma questo ricordo divenne vivo e concreto più di cinquant’anni dopo, quando, nel 2013, il figlio Sergio propose a Mario di curarne la raccolta. Tra le centinaia di statuette, la sorpresa fu quella di ritrovare anche la riproduzione in terracotta di alcuni rettili che Mario aveva fatto in carcere.

La raccolta è ora ritornata nella città di Genova, nel quartiere di Piazzale Adriatico, affidata all'Associazione Amici di Ponte Carrega (link esterno). Ponte Carrega è una località particolare della Val Bisagno, ricca di storia, di ricordi della Resistenza partigiana e fu anche il luogo di quell’incontro del 1957. Lì la figura di Gelasio Adamoli viene tuttora ricordata per le numerose iniziative intraprese. Piazzale Adriatico – per anni cuore pulsante di quell’area – fu costruita durante la sua amministrazione: dove prima sorgevano baracche ferroviarie, abitate dagli sfollati della seconda guerra mondiale, fu costruito questo nuovo quartiere.




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